Il pensiero femminista era un sentiero ancora inesplorato quando Doris Lessing ha iniziato a farlo conoscere attraverso le sue opere. Portavoce di sogni di libertà e di speranze, in un secolo di vita l'autrice, venuta a mancare qualche giorno fa all'età di 94 anni, è stata giudicata dalla critica una scrittrice dalla penna infuocata, ribelle ed anti-conformista.
Quando le fu assegnato il premio Nobel per la letteratura nel 2007 come "cantrice dell'esperienza femminista"
esordì dicendo: - Oh Christ I couldn't care less!!!
Inge Feltrinelli che l'ha fatta conoscere al pubblico italiano l'ha definita "un esempio modernissimo di libertà per tutte le donne".
Due mariti e tanti amanti, ironica e divertente, autonoma e totalmente slegata dall'ambiente borghese da cui proveniva Doris Lessing viene ricordata per il suo temperamento sfrontato e per il coraggio di farsi sentire in un'epoca in cui la donna non era certo considerata e valorizzata dalla sociatà.
Tra i suoi romanzi pubblicati in Italia ricordiamo il Il taccuino d'oro definito una bibbia del femminismo.
Mi ha particolarmente colpito uno spezzone di un'intervista che la Lessing ha rilasciato nel 1982 al New York Times: «Quello che le femministe vogliono da me è qualcosa che loro non hanno preso in considerazione perché proviene dalla religione. Vogliono che sia loro testimone. Quello che veramente vorrebbero dirmi è “Sorella, starò al tuo fianco nella lotta per il giorno in cui quegli uomini bestiali non ci saranno più”».
Un altro nome da aggiungere alla lista delle donne speciali che hanno fatto o meglio scritto le pagine più avvincenti della nostra storia.
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