sabato 5 ottobre 2013

La donna nella filosofia greca

Nella filosofia greca esistono due opposte considerazioni della donna,una presentata da Socrate e l’altra da Aristotele ed Esiodo. Socrate offre una valutazione positiva della donna mentre Aristotele svaluta la figura femminile,subordinandola alla famiglia e alla società.

Socrate esalta la capacità della donna, ne ascolta i consigli e tende ad ammettere in alcuni casi la loro superiore saggezza. Secondo Aristotele invece l’inferiorità della donna si fonda su basi biologiche.L’uomo in quanto portatore del seme, è attivo e trasforma la passiva materia femminile. Allo stesso modo Esiodo definisce la donna portatrice del male nel mondo.La nascita della prima donna è presentata come conseguenza di un dissidio tra Zeus e Prometeo. Per punire Prometeo, che ha rubato il fuoco agli dei per darlo agli uomini, Zeus invia tra gli uomini Pandora come “dono” rovinoso per i mortali.In sintesi fin dall'antichità c'è sempre stato questo dissidio, questa dicotomia tra la donna esaltata per la propria saggezza intellettuale e la donna demonizzata per la propria inferiorità di genere.

Questa stessa ambivalenza si rispecchia nella società moderna. Riflettiamo: nell'esatto momento in cui la donna ha cercato di uscire dalla subordinazione domestica ,a non sentirsi più procreatrice e casalinga schiavizzata,sono iniziati i soprusi e  le violenze ...il germe dell'ossessione di alcuni uomini va ricercato proprio - a mio avviso - nello scatto della donna da animale domestico ad animale sociale.

Quando la donna ha messo piede fuori dalla propria casa...ha indossato il tallier e le scarpe con il  tacco cercando - talvolta con successo - di superarsi e di scavalcare l'uomo utilizzando le proprie capacità...è lì che le tragedie hanno cominciato a susseguirsi con maggior frequenza.
La donna ha imparato a dire NO, a sentirsi libera di scegliere ...ad opporsi...a ribellarsi...ma è stata nuovamente ammutolita...non più con uno schiaffo, come accadeva un tempo...ma con un colpo di pistola che la costringe ad una sedia a rotelle, con l'acido che le sfigura il viso, con una corda che le lascia segni permanenti intorno al collo...perchè la donna non ha il diritto di pensare, di scegliere cosa è giusto per se stessa...la donna deve obbedire...deve sottomettersi...deve pensarla come l'uomo...perchè l'uomo è l'animale superiore, è colui che comanda, è il pater famiglia, è colui che ha voce in capitolo ed è l'unico ad avere potere decisionale....e così si ritorna all'antichità, come una storia che fa il suo corso e torna al punto di partenza,ma forse oggi i toni sono più esasperati, gli episodi di violenza di genere si moltiplicano,le tragedie rimbombano, gli artefici di questi delitti entrano ed escono dalle carceri con una frequenza ed una semplicità inspiegabili, da 11 a 6 anni da 6 a 3...per buona condotta...ma a quella donna rimasta sfregiata dall'acido o paralizzata in un letto chi le restituisce la vita perduta?
A voi l'ardua sentenza.


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