sabato 13 agosto 2016

Da Sud a Sud di Marika Baorto

Ad un mese dal disastro ferroviario avvenuto sulla tratta Corato- Andria ho scelto di ricordare le vittime di quella assurda tragedia attraverso i versi toccanti e sentiti di un'amica Marika Baorto, la quale con un lessico ricercato ed elegante, ha sintetizzato il vuoto dopo il boato,il quotidiano andirivieni stravolto forse dalla banalità di un gesto "cieco"e forse affrettato...E poi il silenzio ...a cui si unisce la nostra preghiera.

Sali sul treno, ch’è normale sognare.
Come viaggiare.

Non soffermarti a guardare gli ulivi, ch’è tardi.
Continua ad andare.

Ma questa mattina, chissà, proprio
vorresti restare
qui dritto, in piedi, in abito blu,
a contemplare.
Tu, spettatore muto su questo piazzale.

Che strana, stamane,
l’inaudita insistenza delle cicale.
E poi ieri non hai più visto il mare.
Poterci tornare…

Fende, d’un lampo, la mente assonnata
l’impossibile, indisciplinato pensiero!
Sarà l’ora, ancora giovane e bianca,
l’andirivieni banale…
Sarà lo spingere di questa folla
che ondeggia già stanca.

Salire sul treno e partire. Lo sai,
è come sempre. È normale.

È un senso alternato di vite,
di incroci, di incontri,
di baci.
Lo sai che si corre su un solo binario…

E incollato all’orario
sempre lì, in uniforme un po’ stretta,
il capostazione, mago cieco
con la paletta,
dirige ogni giorno la folle alternanza.

È tutto così, fin dagli anni Sessanta.
È rimasto uguale anche lui
tra gli ulivi.
E anche treni e rotaie son sempre quelli.
E anche diversi, che grande magia…
sono sempre gli stessi.

Ora sali sul treno, che così è se ti pare.
Lascia che cantino le cicale,
e al loro verde lascia gli ulivi.

Lo sai già da quando, più giovane, udivi:
“In carrozza! Si parte, signori!”
Da allora lo sai che qui al Sud,
in mezzo a ruggine e promesse (a milioni!)
con un sì vivi e con un no muori.

Da Sud a Sud, 23 luglio 2016

Grazie Marika per averci permesso di pubblicare questa poesia...grazie per aver ricordato le vittime di quella strage ferroviaria con stile e tatto, grazie perché tu sei la testimonianza concreta che noi donne siamo capaci di commuovere perché tocchiamo, anche solo con un verso, le corde del cuore.

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