lunedì 28 luglio 2014

La furia si accende per un NO

Sabato notte per caso mi è capitato di assistere alle repliche di Amore Criminale - programma  condotto in seconda serata da Barbara De Rossi -nel quale mediante interviste e reportage vengono ricostruite le vicende che hanno visto coinvolte donne assassinate brutalmente. 
L'altro ieri notte hanno riproposto il caso di Vanessa Simonini, la ventenne toscana strangolata nel Dicembre del 2009 dal trentottenne Simone Baroncini a causa di un rifiuto. Il corpo abbandonato sul greto del fiume Serchio è stato ritrovato dalla polizia in seguito alla telefonata dello stesso Baroncini il quale, inizialmente, avrebbe sostenuto di essere stati aggrediti da un gruppo di malviventi.
La sua tesi però non ha convinto neanche per un secondo il Pubblico Ministero: infatti dopo essere stato messo sotto torchio dalla polizia alle 4 di notte l'operaio di Lucca ha confessato il suo raptus omicida - anche se di raptus non si può parlare secondo gli psicologi ma solo dell’impossibilità di accettare che una donna non gli appartenesse.
Inizialmente Baroncini è stato condannato in primo grado a 30 anni di carcere, ma la sua pena è stata ridotta a 16 dalla Corte d’Assise d’Appello di Firenze che gli concesse le attenuanti generiche. I familiari della vittima hanno presentato ricorso in Cassazione contro il dimezzamento della pena, ma non c’è stato niente da fare, nonostante l’aggravante per futili motivi. 
Al di là di tutto mi chiedo quale sia stata in tutta questa storia la reale colpa di Vanessa? Quella di essersi fidata di un amico? Quella di aver rifiutato le sue avance? Strangolata a vent'anni perchè un uomo molto più grande di lei ha ricevuto un rifiuto che non riusciva a "digerire"? Il "no" di Vanessa, la sua libera scelta di rimanere solo un' amica le è costata la vita!

Ma queste sono vicende che quotidianamente trovano nel nostro paese terreno fertile. E mentre gli assassini riescono ad ottenere anche la riduzione della pena...le donne uccise brutalmente riescono ad ottenere un posto in una trasmissione televisiva...tra le lacrime di madri amiche e sorelle che raccontano il dolore straziante che le accompagna ogni giorno. E noi dovremmo rimanere impassibili di fronte a tutto questo?








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