martedì 8 luglio 2014

L'accarezzatrice di Giorgia Würth

Avevo letto di un'attrice italiana e del suo romanzo dal titolo "L'accarezzatrice".
Inizialmente ho pensato che si trattasse dell'ennesima rivisitazione della trilogia "Cinquanta sfumature" il best-seller erotico che ha fatto il giro del mondo...pertanto fermandomi semplicemente al titolo me ne sono completamente disinteressata.
Poi questa sera tramite un amico Alfonso Bottone, promotore di eventi culturali in costiera amalfitana, ho appreso della presentazione di un libro scritto da Giorgia Würth .
Ma la Würth - mi sono chiesta - non è una delle principali interpreti della serie televisiva "Le tre rose di Eva"? E'lei l'autrice dell'accarezzatrice? Bene!!! La curiosità è donna e poiché non amo rimanere in superficie ho convinto mio marito ad accompagnarmi in piazzetta a Cetara per assistere alla presentazione di un romanzo che oltrepassa i pregiudizi e nel quale l'affascinante attrice di origine svizzera affronta un argomento di scottante attualità ma ancora lontano dalla nostra forma mentis: l'assistenza sessuale ai disabili. Dunque l'accarezzatrice è una figura professionale già riconosciuta ed affermata in molti Paesi del Nord Europa, altro che amante provocante e disinibita. E' una persona colta, preparata che per conseguire questo titolo ha frequentato un apposito corso professionale.E' una psicologa, una sorta di infermiera che si prende cura del disabile ,è colei che lo fa sentire sessualmente normodotato soggetto e oggetto del desiderio. Anche il disabile infatti sente il bisogno di toccarsi, di ricevere piacere, per questo necessita di assistenza. 
Giorgia ha raccontato con eleganza e semplicità delle sue ricerche e delle difficoltà sull'argomento incontrate soprattutto nel nostro Paese e con un esempio calzate mi ha fatto calare per un attimo nei panni di chi non può..." Immaginate - ha spiegato l'attrice - di avere tanta sete e di vedere su un tavolo dinanzi a voi un bicchiere di acqua fresca ma di non poterlo prendere. Ecco l'accarezzatrice aiuta il disabile ad afferrare quel bicchiere d'acqua e a dissetarsi.
L'accarezzatrice è un'assistente sessuale che insieme al disabile percorre un viaggio interiore ed esteriore aiutandolo a sprigionare la sua carica affettiva e sensuale.
Il romanzo della Würth si è trasformato subito in una proposta di legge la n° 1442 presentata a Palazzo Madama il 24 Aprile scorso per introdurre, in Italia, la figura professionale dell’assistente sessuale. Una figura che, sulla base di una formazione psicologica, sessuologica e medica, “sia in grado di aiutare le persone con disabilità fisico-motoria, psichica, o cognitiva, a vivere un’esperienza erotica, sensuale o sessuale – recita il testo del provvedimento – e a indirizzare al meglio le proprie energie interne, spesso scaricate in modo disfunzionale in sentimenti di rabbia e aggressività”.
Il termine poetico "accarezzatrice" è stato scelto perché la carezza secondo l'attrice esprime al meglio la natura di questi incontri, che hanno più a che fare con la sensualità che con la sessualità. A volte si resta abbracciati per ore proprio per stabilire quella comunicazione fatta di parole, sguardi e appunto carezze.
Alla fine dell'incontro ho timidamente avvicinato Giorgia chiedendole di autografarmi il suo libro che avevo appena acquistato...Lei mi ha scritto una dedica "A Rossella, buon viaggio" con quella umiltà e quella genuinità che appartiene a pochi personaggi noti al grande pubblico.
Le ho parlato del blog, della mia passione per la scrittura e dell'introspezione nel complesso e delicato mondo femminile...Accanto a me c'era anche il sindaco della mia città Vincenzo De Luca che ha ascoltato con interesse lo scambio di battute tra me e la Würth - ma senza intervenire come nel suo stile. Poi l'attrice è stata circondata da tante ragazzine in cerca di uno scatto e si è allontanata...Ma quello sguardo intenso e quelle parole così dolci e pregnanti di verità rimarranno impresse a lungo nella mia mente come questo libro che ho iniziato a leggere ieri notte e che ha già catalizzato la mia attenzione...perché chi ha la capacità di accarezzare con le parole possiede una sensibilità che va oltre il tempo e lo spazio.
Grazie Giorgia!












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