giovedì 18 agosto 2016

Ciao Giorgia R.I.P.

Non conoscevo Giorgia.Ho solo fatto parte per qualche mese dei 40.000 followers che seguivano con apprensione la triste vicenda legata al tumore che questa notte l'ha strappata alla vita.
Sì perché Giorgia,decidendo di condividere sui social la sua malattia,si è trasformata inconsapevolmente in un esempio di coraggio e di tenacia per tutti. Era bellissima Giorgia, talmente bella da apparire sexy anche senza capelli.Era forte Giorgia, talmente forte da sembrare una leonessa anche con quel corpo esile, prosciugato dalla malattia.Era coraggiosa Giorgia, talmente coraggiosa da far  rabbrividire chi leggeva i suoi post pregni di voglia di vivere.
Giorgia aveva solo 23 anni è lottava da due anni contro un linfoma galoppante.Consapevole della battaglia quotidiana non ha mai smesso di aggiornare i suoi fan...ma soprattutto non si é mai arresa.Ma quella brutta bestia ha vinto, nonostante la resistenza di Giorgia che disperatamente voleva vivere,alimentata dall'amore di Federico e della sua famiglia.Non erano le chemio o tenerla in vita nè le cure mediche:Giorgia ha vissuto d'amore, circondata dall'abbraccio virtuale dei tanti che pur non conoscendola personalmente come me, pregavano per lei ogni giorno.
Adesso il vuoto! Era dai primi giorni di Agosto che Giorgia non dava notizie del suo stato di salute.Ieri proprio ho commentato la sua storia con due mie amiche.E poi questa mattina come mia consuetudine da giorni ho dato un'occhiata al suo profilo Istagram e non trovando nulla mi sono precipitata sulla bacheca fb del suo fidanzato ed ho letto quel BUON VIAGGIO che non lasciava speranze.
Meriti uno spazio nel mio blog ed un saluto speciale:-Ciao piccola guerriera sono mamma da 11 mesi di una bimba che porta il tuo nome.Che casualità!Ho voluto fortemente che mia figlia si chiamasse Giorgia perchè è un nome che racchiude in sè forza e dolcezza.Spero che anche la mia bimba diventi una leonessa e che abbia negli occhi la tenerezza ed la forza che fanno di una DONNA un essere superiore in tante occasioni.Perché essere DONNA significa anche questo fingere di star bene quando senti che stai per precipitare.
Pronuncerò spesso il tuo nome e lo farò con orgoglio perché tu sei stata un esempio, il migliore esempio di DONNA per tutti.
R.I.P

sabato 13 agosto 2016

Da Sud a Sud di Marika Baorto

Ad un mese dal disastro ferroviario avvenuto sulla tratta Corato- Andria ho scelto di ricordare le vittime di quella assurda tragedia attraverso i versi toccanti e sentiti di un'amica Marika Baorto, la quale con un lessico ricercato ed elegante, ha sintetizzato il vuoto dopo il boato,il quotidiano andirivieni stravolto forse dalla banalità di un gesto "cieco"e forse affrettato...E poi il silenzio ...a cui si unisce la nostra preghiera.

Sali sul treno, ch’è normale sognare.
Come viaggiare.

Non soffermarti a guardare gli ulivi, ch’è tardi.
Continua ad andare.

Ma questa mattina, chissà, proprio
vorresti restare
qui dritto, in piedi, in abito blu,
a contemplare.
Tu, spettatore muto su questo piazzale.

Che strana, stamane,
l’inaudita insistenza delle cicale.
E poi ieri non hai più visto il mare.
Poterci tornare…

Fende, d’un lampo, la mente assonnata
l’impossibile, indisciplinato pensiero!
Sarà l’ora, ancora giovane e bianca,
l’andirivieni banale…
Sarà lo spingere di questa folla
che ondeggia già stanca.

Salire sul treno e partire. Lo sai,
è come sempre. È normale.

È un senso alternato di vite,
di incroci, di incontri,
di baci.
Lo sai che si corre su un solo binario…

E incollato all’orario
sempre lì, in uniforme un po’ stretta,
il capostazione, mago cieco
con la paletta,
dirige ogni giorno la folle alternanza.

È tutto così, fin dagli anni Sessanta.
È rimasto uguale anche lui
tra gli ulivi.
E anche treni e rotaie son sempre quelli.
E anche diversi, che grande magia…
sono sempre gli stessi.

Ora sali sul treno, che così è se ti pare.
Lascia che cantino le cicale,
e al loro verde lascia gli ulivi.

Lo sai già da quando, più giovane, udivi:
“In carrozza! Si parte, signori!”
Da allora lo sai che qui al Sud,
in mezzo a ruggine e promesse (a milioni!)
con un sì vivi e con un no muori.

Da Sud a Sud, 23 luglio 2016

Grazie Marika per averci permesso di pubblicare questa poesia...grazie per aver ricordato le vittime di quella strage ferroviaria con stile e tatto, grazie perché tu sei la testimonianza concreta che noi donne siamo capaci di commuovere perché tocchiamo, anche solo con un verso, le corde del cuore.

giovedì 11 agosto 2016

Olimpioniche le donne italiane!

Che meraviglia le donne italiane alle Olimpiadi di Rio 2016!Forti, prodigiose, determinate stanno oltrepassando le aspettative anche dei piú scettici, regalandoci emozioni uniche.
Da Elisa di Fransisca medaglia d'argento nella scherma a quella di Tania Cagnotto e Francesca Dallape nel nuoto sincronizzato,da Elisa Longo Borghini bronzo nel ciclismo su strada femminile a Rossella Fiamingo terza sul podio del fioretto individuale.
E poi c'é chi sul podio non ci è salita per il rotto della cuffia -se proprio vogliamo usare un'espressione appropriata al caso.La nostra Federica Pellegrini, arrivata quarta nella finale dei 200 stile libero, nel post gara ha dichiarato:MI SEMBRA DI VIVERE UN INCUBO.
È forse comprensibile la tua reazione incredula e triste cara Federica, soprattutto per chi come te fa dello sport la sua linfa vitale.
Ma è altrettanto vero che le sconfitte aiutano a diventare forti, a cadere con orgoglio, a rialzarsi con tenacia, a non mollare.Perchè fuori da quella vasca ci attendono sfide ben più dure ed una sconfitta o meglio un podio mancato non cancellano di sicuro i record di una vita.Pertanto sei e resterai sempre la nostra campionessa.È solo un'occasione persa Fede, niente di più.