martedì 4 ottobre 2016

Sarà davvero Tutta colpa di Walt Disney?

Oggi le principesse non stanno più a guardare,non aspettano più nessuno, non sognano più realtà irraggiungibili,ma prendono il potere e conquistano il mondo,perché hanno imparato a stare da sole.Forse perché non credono più alle storie fantastiche e non si lasciano condizionare dai falsi miti che le favole della Disney hanno inculcato ad esempio in noi donne un po' più datate.Proprio su questo contrasto generazionale si è basata la divertente ed originale intervista alla giovane studentessa Federica Buonocore, autrice di un testo ironico, a tratti spietato,dal titolo Tutta Colpa di Walt Disney in cui le favole di Cenerentola, la Sirenetta,la Bella addormentata nel bosco vengono fatte a pezzettini allo scopo di non illudere quelle ragazze che continuano ad aspettarsi qualcosa da quel principe azzurro inesistente.
Così mentre Federica mi raccontava l'origine di questa idea "peculiare"io cercavo di capire come fosse possibile che una ragazza così brillante,così carina cresciuta in un paesino della costiera amalfitana, cullata dalle onde del mare, fosse così disillusa nei confronti dei sogni e dei sognatori.E mentre la osservavo gesticolare, intenta a raccontare il suoblibro d'esordio, leggevo nel suo sguardo la spontaneità di chi sa ma non ama ammetterlo, che forse, prima o poi, quel principe azzurro arriverà, magari non in sella al suo cavallo bianco ma in barca a vela, attraccherà ad Atrani e insieme guarderanno le stelle, canticchiando "i sogni son desideri"'
Perché anche se Cenerentola avrebbe potuto utilizzare quella "scarpetta" nel sugo piuttosto che come radar per attirare il principe, cara Federica, in un mondo cosi spietato e brutale, cosi cinico e a volte ingiusto, a chi non piacerebbe partecipare a quel ballo, perdere una scarpetta di cristallo...e ritrovarsi a capo di un regno passando dalle stalle alle stelle? Rimaniamo saldamente inchiodati con i piedi per terra,concordo, ma concediamoci il lusso di credere che la magia in fondo esiste anche per noi comuni mortali.

lunedì 3 ottobre 2016

Sarà davvero Tutta colpa di Walt Disney ?

Oggi le principesse non stanno più a guardare,non aspettano più nessuno, non sognano più realtà irraggiungibili,ma prendono il potere e conquistano il mondo,perché hanno imparato a stare da sole.Forse perché non credono più alle storie fantastiche e non si lasciano condizionare dai falsi miti che le favole della Disney hanno inculcato ad esempio in noi donne un po' più datate.Proprio su questo contrasto generazionale si è basata la divertente ed originale intervista alla giovane studentessa Federica Buonocore, autrice di un testo ironico, a tratti spietato,dal titolo Tutta Colpa di Walt Disney in cui le favole di Cenerentola, la Sirenetta,la Bella addormentata nel bosco vengono fatte a pezzettini allo scopo di non illudere quelle ragazze che continuano ad aspettarsi qualcosa da quel principe azzurro inesistente.
Così mentre Federica mi raccontava l'origine di questa idea "peculiare"io cercavo di capire come fosse possibile che una ragazza così brillante,così carina cresciuta in un paesino della costiera amalfitana, cullata dalle onde del mare, fosse così disillusa nei confronti dei sogni e dei sognatori.E mentre la osservavo gesticolare, intenta a raccontare il suoblibro d'esordio, leggevo nel suo sguardo la spontaneità di chi sa ma non ama ammetterlo, che forse, prima o poi, quel principe azzurro arriverà, magari non in sella al suo cavallo bianco ma in barca a vela, attraccherà ad Atrani e insieme guarderanno le stelle, canticchiando "i sogni son desideri"'
Perché anche se Cenerentola avrebbe potuto utilizzare quella "scarpetta" nel sugo piuttosto che come radar per attirare il principe, cara Federica, in un mondo cosi spietato e brutale, cosi cinico e a volte ingiusto, a chi non piacerebbe partecipare a quel ballo, perdere una scarpetta di cristallo...e ritrovarsi a capo di un regno passando dalle stalle alle stelle? Rimaniamo saldamente inchiodati con i piedi per terra,concordo, ma concediamoci il lusso di credere che la magia in fondo esiste anche per noi comuni mortali.