lunedì 25 novembre 2013

Stop al femminicidio: le " farfalle" volano ancora

Basta agli abusi ed alle sopraffazioni ...basta agli amori malati e alle morti violente...perchè oggi, più uniti che mai, la nostra voce è corale, viva, sentita.

Il 25 Novembre è una giornata storica che ricorda le attiviste politiche sudamericane Patria Mercedes, Maria Argentina Minerva e Antonia Maria Teresa Mirabal trucidate in un campo di canna da zucchero nel 1960.

Chiamate ''le farfalle''le sorelle Mirabal ebbero il coraggio di lottare per la libertà politica della Repubblica Dominicana, opponendosi ad una delle tirannie più spietate dell'America Latina, quella del dittatore Rafael Trujillo.

L'impegno delle giovani si concretizzò con la nascita di un movimento rivoluzionario che aveva come codice la parola ''Mariposas'' (''farfalle''). L'organizzazione trovò ben presto favori in tutte le zone del paese, che si organizzarono in nuclei ben strutturati; il movimento venne però scoperto nel gennaio del 1960 dalla polizia segreta di Trujillo e i suoi membri vennero perseguitati e incarcerati, tra cui le sorelle Mirabal e i loro mariti.
Alcuni mesi dopo Mercedes, Maria e Antonia vennero liberate ma i loro coniugi restarono in prigione.

Il 25 novembre Minerva e María Teresa andarono a visitare i loro mariti alla prigione.Intercettate sulla strada del ritorno dagli agenti del SIM, furono condotte in un canneto e subironoo crudeli torture prima di essere vittime di quello che si è considerato il crimine più orripilante della storia dominicana. Coperte di sangue, sfregiate dalle coltellate, furono strangolate, messe nel veicolo nel quale viaggiavano e gettate in un precipizio.

Il 17 dicembre 1999 l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite scelse la data del 25 novembre come ''Giornata internazionale contro la violenza maschile sulle donne'', in omaggio alle sorelle "farfalle".

Violentate, uccise ed assassinate queste tre donne eccezionali sono un esempio di vita per tutti noi:hanno lottato, trovando la morte per gridare contro una dittatura perversa e maschilista.
La loro dignità ed il loro coraggio arrivano fino ai giorni nostri.All'epoca l'ira di quel popolo culminò nell'assasinio del dittatore. Oggi la nostra protesta vuole culminare nella distruzione di una piaga sociale sempre più dilagante: la violenza di genere.

Perchè le donne sono esseri delicati da amare e proteggere, non da schernire e violentare.
Perchè le donne abbracciano l'infinito nella loro fragilità e non vanno derise e manipolate.
Perchè le donne non meritano di subire l'insensata violenza di chi non ha un proprio equilibrio interiore.
Perchè lo donne non sono una valvola di sfogo ma l'abbraccio che protegge, la vita che respira, il silenzio che fa rumore.

Rispettare la donna significa innanzi tutto - cari maschietti - rispettare se stessi....oggi più di ieri.










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